45 anni di design: gli anni ’10
Siamo quasi giunti ai giorni nostri, in questo viaggio che attraversa il tempo ed esplora i trend e gli stili di design di diverse decadi.
Nel nostro ultimo articolo, riguardante l’alba del nuovo millennio, abbiamo visto quanto abbiano influito le innovazioni tecnologiche e quanto ciò abbia subito un’accelerazione senza precedenti.
Abbiamo visto anche che tra i cambiamenti fondamentali c’è stato l’avvento dei social network nella vita quotidiana di tutti
Pensando agli anni Dieci del Duemila non si può non focalizzare l’attenzione sullo sviluppo di questa ultima condizione. Infatti è accaduto proprio in questo decennio che i social network si sono trasformati nella vetrina primaria e fondamentale della propria vita, della propria personalità e dell’immagine di sé che ogni individuo vuole proporre agli altri.
In questo decennio, per farla breve, siamo diventati profili e utenti, prima di ogni altra cosa.
Il principio fondamentale che ha guidato l’industria e il marketing nel decennio è stato dunque “personalizzazione”, cioè costruire attorno all’utente la propria esperienza di consumo, qualunque forma di consumo si trattasse, dall’acquisto di un oggetto alla visita di una mostra d’arte, dalla personalizzazione di un prodotto alle dinamiche di navigazione su internet.
Tu, individuo, sei il target; le tue passioni, i tuoi gusti, le tue abitudini, le tue scelte sono le idee di riferimento per il nostro design.
Ed è così dunque che tutti gli oggetti che in questo decennio hanno meritato il Compasso d’Oro si sono caratterizzati prevalentemente per due caratteristiche. La prima è un design minimale, perché la priorità non è più dell’estetica ma della funzionalità. La seconda è un’estrema personalizzazione dell’esperienza, attraverso la configurazione delle peculiarità dell’oggetto. C’è un terzo elemento che attira la nostra attenzione: proprio nell’ottica dell’essenzialità, domina il recupero delle forme fondamentali, il quadrato, il cerchio e il rettangolo.
Le linee sono quasi sempre sobrie e prive di orpelli, talvolta recuperano e ripropongono in chiave contemporanea la tradizione. Un’ossessione riverenziale per il passato che il critico Simon Reynolds ha definito “Retromania” in un suo libro famoso pubblicato nel 2010, scritto per le tendenze musicali ma adattabile a qualunque forma di espressione e consumo del decennio che si avviava allora.
Gli oggetti selezionati per questi anni Dieci ci raccontano tutto questo.
Abbiamo infatti la nuova Fiat 500, il restyling di un’icona italiana che guarda guarda a un passato glorioso, interpretandolo in un nuovo ed entusiasmante design che è impossibile non amare.
Abbiamo la lampada a sospensione “Discovery” di Ernesto Gismondi per Artemide: una basica forma circolare che inaspettatamente si illumina nella sua pienezza, sorprendendo la persona.
Nel 2016 è anche il turno di 5MM di Giampiero Castagnoli, Marco Fagioli, Emanuel Gargano per Rubinetterie3M: forma essenziale e compatta per rubinetti che sintetizza una tecnologia in grado di garantire eco-sostenibilità e risparmio idrico.
E infine abbiamo Ascent di Daniel Rybakken, una lampada dal design ultra-minimalista che ridisegna gli archetipi del genere, in cui si coniugano ricercatezza concettuale e libertà di scelta del fruitore, che può regolare in modo innovativo l’intensità della luce emanata.
Negli ultimi anni, Gaggia ha dimostrato di saper ascoltare lo spirito del tempo, interpretando le richieste dei consumatori. Per chi aveva il desiderio di sentirsi un vero barista a casa, Gaggia ha lanciato l’iconica New Classic, che celebra e onora la tradizione con il suo design autentico e le caratteristiche professionali, apprezzate da tutti gli home barista del mondo.
Dopo di lei, le versioni colorate di Classic Color Vibes. Il design inconfondibile di Classic con la carrozzeria disponibile in cinque nuove tonalità, per poter personalizzare ancora di più il proprio angolo caffè. Per gli amanti delle macchine automatiche, Gaggia ha lanciato le apprezzatissime gamme Gaggia Cadorna e Gaggia Magenta, caratterizzate da ampia personalizzazione, grande varietà di scelta e interazioni semplici per un’esperienza utente su misura, davvero unica.
Cosa ci attende in futuro? Stiamo ancora scrivendo e l’inchiostro è ancora tanto… Gaggia non si ferma!