Take your time
Giorgia è sempre di corsa, ma se hai bisogno di lei basta uno squillo! Ama aiutare gli altri, e non manca nemmeno di avere cura di se stessa. Il momento del cappuccino, terminato il turno in ospedale, è per lei un rituale sacro, qualsiasi sia l’orario.
In quell’istante, Giorgia non c’è per nessuno. È tempo di fare un profondo respiro, mettere da parte tutti i pensieri e lasciarsi coccolare da aromi e sapori inebrianti.
Stefano è appena tornato a casa e, conoscendo bene la sua fidanzata, quando la vede sul balcone con la sua tazza preferita, decide di lasciarla sola, senza disturbarla.
Per il filosofo Byung-Chul Han, “I rituali possono essere definiti come tecniche simboliche di installazione in una casa. Trasformano lo ‘stare nel mondo’ nello ‘stare in casa’. Rendono il mondo un posto affidabile. Rendono il tempo abitabile“.
Potremmo vedere un rituale quindi come un “abitare il tempo”, o meglio, un vivere il proprio tempo. In altre parole, significa ritagliarsi una porzione di tempo per se stessi, fermarsi per ricordare a noi stessi chi siamo, cosa ci piace, cosa è importante per noi; dei salutari “pit stop” nella frenesia della quotidianità, una stazione di ristoro, l’oasi nel deserto, la boa nell’oceano. Piccoli, ma grandi e intensi momenti che ci permettono di superare i periodi di stress, di rimettere tutto in ordine e di ritrovare l’equilibrio, restituendoci la sicurezza che di tanto in tanto vacilla.
Sapete cosa fa davvero stare bene? La preparazione stessa di quel momento, il pregustare l’opportunità di riconnettersi col proprio mondo interiore e riappropriarsi di una risorsa sempre più preziosa: il tempo, il nostro tempo.
Giorgia lo sa, e in un periodo storico che ci vede sempre di corsa, affannati e affaticati da giornate interamente riempite di cose da fare, la protagonista della nostra storia ha voluto fermarsi un attimo per chiedersi “Di che cosa ho veramente bisogno adesso?”. “Ho bisogno di me” – potrebbe pensare Giorgia, e questo significa anche avere bisogno di ciò che rende più serena una giornata, che fa distendere la mente per un attimo, lasciandola senza pensieri.
Come quando, premendo un tasto, la sua macchina automatica Gaggia emulsiona il latte e poi macina i chicchi di caffè, rilasciando un profumo inebriante per la stanza, riempiendo poi la tazza per ultimare la preparazione del cappuccino. Quell’attimo di tranquillità diventa ancora più prezioso con un cappuccino ben caldo, un comfort food che rende più piacevoli i piccoli momenti.
Domani sarà un nuovo giorno, altre sfide, altre corse; non ora, però: ora è il mio tempo, il tempo per me.