Truly Italian in the World: Milano
Milano, Milano come idea, come concetto, come simbolo: una città che incarna l’eleganza, la moda, lo stile, il design, ma anche la laboriosità, la coscienza civica, l’appartenenza ad un mondo in trasformazione che non manca di essere anche comunità.
Quale città in movimento, Milano ha una cultura del caffè non indifferente, che risuona e si rinnova in ogni suo angolo.
Conosciuta in tutto il mondo per la sua eccellenza nella produttività, la città ospita anche una tradizione profonda e radicata nell’arte di preparare e gustare il caffè espresso.
Le abitudini dei milanesi, anche di quelli acquisiti, rispetto a questa bevanda stimolante sono degne di nota, e riflettono l‘amore e l’apprezzamento per il piacere e per il gusto.
Il Caffè come rituale sociale
Per i milanesi, il caffè espresso è molto più di una semplice bevanda. È un momento di pausa e socializzazione, un rituale quotidiano che coinvolge amici, colleghi e familiari, al pari dell’aperitivo.
Le persone si incontrano nei caffè storici della città, all’ombra del Castello Sforzesco o sotto le coperture della Galleria Vittorio Emanuele, o nelle moderne caffetterie alla moda, creando una vibrante atmosfera di scambi e conversazioni che è la vera e più pura essenza della città.
Non è insolito vedere i milanesi in piedi al bancone, mentre sorseggiano il loro caffè e discutono animatamente di temi attuali o delle ultime tendenze.
L’espresso perfetto
Anche la qualità del caffè è una questione di grande importanza per i milanesi.
La capacità di estrarre un caffè espresso perfetto è considerata una vera forma d’arte, e molti baristi si dedicano appassionatamente a perfezionare le loro abilità nel dosaggio, nella macinatura, nell’infusione del caffè.
La creazione di una tazzina di caffè equilibrata, con una crema densa e un gusto intenso, è un punto d’onore per i baristi milanesi.
Girando per i bar potreste persino assistere a discussioni animate tra baristi e clienti sulle diverse caratteristiche dei vari tipi di caffè e sulle migliori pratiche per prepararli.
Il momento del caffè nella vita quotidiana
Nella frenetica vita quotidiana milanese, il caffè espresso assume un ruolo fondamentale. È il carburante che alimenta le mattine degli abitanti della città, fornendo una carica di energia per affrontare la giornata.
Il caffè espresso è talmente radicato nella cultura che molte persone ne consumano più di uno durante la giornata, prendendosi brevi pause per gustarlo.
Che siano pause dagli impegni lavorativi o attese di un treno alla stazione, non si perde occasione per assaporare un momento di piacere e riflessione.
L’evocazione della tradizione e della storia
La cultura del caffè espresso a Milano rispecchia anche l’attaccamento alla tradizione e la valorizzazione del passato. Molti dei caffè storici di Milano, con il loro arredamento classico e la loro atmosfera nostalgica, sono
considerati autentici santuari del caffè.
I milanesi amano frequentare questi luoghi, immersi in una suggestiva atmosfera retrò, per gustare un caffè preparato secondo metodi tradizionali e per godere dell’esperienza di un’epoca passata.
Milano e il suo gusto sofisticato per la vita, la sua frenesia sociale, il suo dinamismo. Il caffè espresso è parte integrante di questa Milano, rappresentando un momento di piacere, socializzazione e riflessione immerso nel quotidiano.
L’amore per la preparazione del caffè e delle sue molteplici varianti riflette anche l’attenzione al dettaglio e la ricerca dell’eccellenza che contraddistingue lo spirito di questa città.
Quindi, la prossima volta che vi troverete a Milano, entrate in uno dei tanti caffè storici e vivete questa piccola grande esperienza.
Come preparare il Pan Tramvai
Ingredienti per 2 filoncini
500 g di farina 00
5 g di lievito di birra
300 g di uvetta
50 g di burro
4 g di sale
Stemperate il lievito di birra in un cucchiaio di acqua tiepida, poi unitelo a 100 g di farina, aggiungendo altri 90 ml di acqua a temperatura ambiente: mescolate bene e lasciate riposare la biga per 18h.
Ammollate l’uvetta in acqua a temperatura ambiente per 30-40 minuti.
Incorporate la biga al resto della farina, impastando con altri 180 ml di acqua; quando l’impasto sarà già omogeneo, aggiungete anche il burro morbido a pezzettini e il sale.
Lavorate ancora qualche minuto per incorporarli bene.
Allargate l’impasto sul piano di lavoro e distribuitevi l’uvetta scolata e asciugata su qualche foglio di carta da cucina; ripiegate l’impasto più volte e lavoratelo ancora in modo da distribuire uniformemente l’uvetta, quindi formate una palla, sistematela in una ciotola e lasciatela lievitare fino al raddoppio del volume, tenendola coperta con un telo umido, non a contatto diretto con la superficie.
Dividete l’impasto in due parti; allargate delicatamente sul piano una delle due formando un rettangolo: arrotolatelo su uno dei lati lunghi, tirandolo un po’ verso di voi in modo da stringere il rotolo.
Fate lo stesso con l’altra metà dell’impasto.
Lasciate riposare, coprendo con un telo, per un’ora quindi cuocete nel forno preriscaldato a 200 °C per 30 minuti circa.
Ricetta di Livia Sala