Gaggia Open House: arte, design e caffè alla Milano Design Week

Il Fuorisalone della Milano Design Week è da sempre una vetrina d’eccellenza per la creatività, e, per la prima volta, anche Gaggia Milano ne era ufficialmente parte.
Per cinque giorni si sono aperte le porte di Gaggia Open House, in cui arte, design e cultura del caffè si sono uniti, per creare un luogo vibrante, contemporaneo e inclusivo, per gli amanti del caffè e per chiunque volesse conoscere il mondo Gaggia.
Il luogo scelto è stato la famosa galleria Gli Eroici Furori, situata nel Porta Venezia Design District, lo stesso quartiere in cui, negli anni ’30 del Novecento, Achille Gaggia brevettò il celebre “sistema Lampo”, rivoluzionando per sempre il mondo dell’espresso. L’azienda ha scelto di tornare alle origini, dove tutto iniziò, offrendo uno spazio che potesse raccontare le radici e la storia del brand, coinvolgendo un pubblico numeroso e partecipe a cui poter offrire una nuova esperienza multisensoriale e ispirante.
Il riscontro è stato molto positivo, con centinaia di visitatori entusiasti, masterclass e talk imperdibili, e le performance live dei tre artisti protagonisti del progetto di personalizzazione delle nuove macchine Classic GT, presentate proprio in questa occasione.



Gaggia Open House è diventato un punto di riferimento per una pausa caffè dalle mille sfaccettature, in cui le persone si sono fermate, hanno chiacchierato, ascoltato, partecipato, provato i nostri prodotti, e scoperto sempre di più sul mondo del caffè. Un vero e proprio flusso umano e creativo che ha animato le giornate con energia e curiosità.
Il caffè è stato il filo conduttore, come un pretesto narrativo simbolo di ritualità quotidiana. Abbiamo accolto i nostri aficionados, ma soprattutto chi non conosceva ancora il marchio e la sua incredibile storia, chi ha voluto imparare e mettersi in gioco durante le masterclass, chi ci ha posto domande per scegliere la propria futura macchina del caffè, e chi voleva conoscere qualcosa in più sul complesso e interessante mondo del caffè specialty, con momenti di scoperta e confronto. È stata quindi un’occasione importante per presentare la filosofia e i prodotti Gaggia, evidenziando l’importanza del Made in Italy, ma anche per riflettere sui linguaggi culturali, in cui caffè e design diventano grammatica e sintassi.
Protagoniste indiscusse dell’esperienza sono state le macchine Classic GT. Ogni giorno, erano a disposizione per momenti di degustazione di caffè e bevande a base di latte, e masterclass, grazie ai baristi di Accademia Italiana Baristi e ad esperti di specialty coffee. Inoltre, alcuni modelli sono stati personalizzati dagli artisti Luca Font, Eugenio Filippi e Marta Lagna. Il loro intervento non è stato solo decorativo: è stato parte integrante di una narrazione più ampia, in cui ogni macchina è diventata un pezzo unico, espressione di visioni e sensibilità diverse. Luca Font: pattern urbano e design funzionale

Luca Font: pattern urbano e design funzionale
Artista visivo, illustratore e designer con un forte background nelle sottoculture urbane – dai graffiti al punk, dalle illustrazioni street art al tatuaggio – Luca Font ha trasformato la Classic GT in un complemento d’arredo dal design immaginifico e dal fascino metropolitano.
La sua decorazione vede una figura che beve il caffè e che diventa, con la sua tazzina, l’occhio aperto del personaggio successivo, in un pattern infinito. Una narrazione grafica sull’energia del risveglio, sulla ciclicità del gesto mattutino, che incontra l’estetica del design contemporaneo.

Eugenio “Ment” Filippi: solidi, vuoti e acciaio
Architetto e artista, Eugenio Filippi aka Ment ha portato il suo universo di geometrie e solidi sulla scocca della Classic GT. La sua ricerca sui colori si intreccia con l’interazione tra le forme e l’acciaio, generando un gioco elegante di pieni e di vuoti. “La pluralità delle facce della scocca mi permette di giocare con il colore, sottraendolo in alcuni punti e mettendo in rilievo così l’acciaio”, spiega Filippi.
Il risultato? Una composizione in equilibrio tra rigore architettonico e espressione artistica, dove il metallo e il colore danzano insieme.

Marta Lagna: parole che decorano la visione
Con la precisione e la poesia del writing calligrafico, Marta Lagna ha scelto di raccontare l’anima dell’azienda attraverso il potere delle parole. Il suo progetto è una texture di lettere, una tessitura visiva dove emergono – in rosso – le tre parole chiave che rappresentano Gaggia: rituale, arte, design.
Lagna costruisce una palette tipografica fitta, capace di trasformare la macchina in un oggetto narrativo. La scocca diventa così una tela su cui scorrono visioni, in un intreccio unico tra forma e significato.
Un progetto corale
Il risultato è stato un evento corale, pensato con cura in ogni dettaglio e vissuto con entusiasmo da chi lo ha visitato. Un’esperienza che ha dimostrato come il design possa essere un ponte tra le persone, un terreno comune dove estetica, gusto, racconto e funzione si incontrano. Proprio come il caffè, una bevanda semplice ma ricca di sfumature e storia, capace di unire.
Un progetto che ha dato al brand l’opportunità di presentare i suoi prodotti e i suoi valori, ma anche di creare connessioni, dare il via a conversazioni, stimolare nuove idee.
In un contesto come la Milano Design Week, dove ogni angolo offre stimoli e provocazioni visive, Gaggia Open House si è distinta per la sua capacità di creare insieme intimità e collettività, dialogo, senso di appartenenza. Il caffè ha fatto da collante a un racconto più grande, fatto di arte, di relazioni, di visioni condivise. E che resterà impresso nella memoria, proprio come il primo sorso di un espresso a regola d’arte.


