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Lavorando nel bar di famiglia, "Caffè Achille" in viale Premuda a Milano, Achille Gaggia si accorse in breve tempo che i gusti dei clienti stavano cambiando e che bisognava migliorare tutto il processo di estrazione del caffè, alla ricerca di un risultato in tazza che, esteticamente ma soprattutto a livello di gusto, incontrasse le nuove esigenze. Per Achille il caffè dell'epoca era così amaro che lo definì simile a "camminare in una Milano nebbiosa". Inizio così, nel magazzino del bar, a studiare e sperimentare nuovi sistemi di estrazione alla ricerca dell'espresso perfetto.
Grazie all'incontro con l'ingegnere Antonio Cremonese, che condivideva con lui lo stesso desiderio di migliorare l'estrazione del caffè, Achille riuscì ad affinare i suoi studi e inventò il sistema "a torchio" (rinominato Lampo). Il nuovo meccanismo abbandonava definitivamente l'uso del vapore e, finalmente, i baristi potevano gestire accuratamente l'intero processo mediante il quale l'acqua calda, sotto pressione, passava attraverso il caffè macinato.
Il 5 settembre 1938, Achille depositò il brevetto n. 365726 per “Lampo”. Questo meccanismo innovativo utilizzava la pressione dell'acqua calda invece del vapore, e permetteva di ottenere un espresso delizioso, caratterizzato da un morbido strato di "crema naturale". Una vera rivoluzione! Inizia qui l'era moderna dell'Espresso Italiano.
Per promuovere il nuovo gruppo erogatore di caffè con crema naturale, Lampo viene esposto alla Fiera Campionaria del 1939, a Milano. L'obiettivo di Achille era quello di vendere questi nuovi gruppi ai gestori di bar, per sostituirli a quelli delle macchine già posizionate nei locali. Purtroppo l'operazione non era agevole: l'unica soluzione era produrre macchine espresso che già montassero quel sistema.
Achille Gaggia registrò il suo secondo brevetto, per un gruppo di erogazione a leva. Si dice che l’idea di questo meccanismo gli sia venuta in mente dopo aver osservato il motore a pistoni di una jeep dell’esercito americano che utilizzava un sistema idraulico. II nuovo brevetto prevedeva che una molla caricata a leva spingesse il pistone attraverso il filtro, e l’acqua calda ad alta pressione potesse così attraversare il caffè macinato estraendo tutti i suoi meravigliosi aromi. Il barista poteva ottenere un espresso cremoso e ricco di gusto in soli 25-30 secondi, e la produzione in serie del brevetto era proprio dietro l’angolo…
Achille Gaggia, con la collaborazione dell'imprenditore Carlo Ernesto Valente, dà vita a "Officine Faema Brevetti Gaggia" e produce la sua prima macchina espresso: Tipo Classica. Fu una rivoluzione tecnologica ed estetica: sviluppata orizzontalmente, con bellissime leve, slogan e logo inconfondibili e una forma che permetteva di allineare un gruppo accanto all'altro. Muovendo le leve per erogare l'espresso, il barista sembrava un vero artista sul palco.
L'espresso Gaggia è unico: il meccanismo brevettato riesce a estrarre gli oli naturali del caffè per formare un cremoso strato di schiuma sulla bevanda, dal gusto inconfondibile. Ben presto Gaggia installa le sue macchine nei più eleganti bar milanesi, come Motta e Biffi, accompagnandole da grossi cartelli appesi alle finestre dei locali che riportano la scritta "Crema caffè di caffè naturale". La moda dell'espresso ha inizio...
Con l'aiuto dell'ingegnere Armando Migliorini, Achille progettò e produsse diverse linee quali Tipo Esportazione, Internazionale, Spagna e Treno, tutte caratterizzate da linee eleganti e un design d'impatto. Per la prima volta il barista era rivolto verso i clienti mentre preparava l'espresso, e il retro delle macchine rappresentava un nuovo modo di comunicare con il pubblico. Dando sfoggio delle sue spiccate abilità di marketing, Achille colse l’opportunità e fu il primo a posizionare proprio lì il suo inconfondibile slogan "Crema caffè naturale - Funziona senza vapore".
Dopo diversi studi volti a sviluppare un modo per offrire lo stesso espresso del bar nella comodità di casa, Gaggia lancia la sua prima macchina per uso domestico: Gilda. Interamente e meticolosamente realizzata a mano, attivata da un pistone, deve il suo nome - così dice la leggenda - all'iconica interpretazione di Rita Hayworth in Gilda (1946). Qualche tempo dopo sono state prodotte "Tipo-Iris" e la famosa e indimenticabile "Tipo-Gilda 54", chiamata "a orecchie di coniglio".
Inizia la diffusione mondiale delle macchine espresso. La magica Londra è la prima tappa, e Gaggia diviene il primo brand italiano ad essere esportato in Gran Bretagna. Proprio dove il caffè era spesso fatto con cicoria ed essenze, Gaggia fu protagonista di una vera rivoluzione. Nei famosi "Moka Bar" - inaugurato da Gina Lollobrigida - "Bar Italia", "Sirocci Bar", "El Cubano" e "The French House", le macchine Gaggia splendevano sui banconi e servivano fino a 1000 persone al giorno. Gli innovativi "espressi con crema naturale" e cappuccini deliziavano i più giovani, autori e scrittori famosi e persino attori.
Gaggia è un vero brand di culto. L'azienda di catering danese "Oluf Brønnum" creò la "Mobile Canteen" - mensa mobile - con una forma che replicava esattamente quella di Gaggia "Tipo Internazionale".
Grazie a molti italiani emigrati all'estero, la cultura dell'espresso raggiunse l'Africa, l'America e l'Australia. A Milano, invece, Gaggia lanciò "Tipo-America", pensata per sperimentare e perfezionare l'efficienza del sistema a leva. Seguì "Autono-Matic" con rivoluzionari gruppi operativi a funzionamento idraulico che sostituirono gradualmente la leva, rendendo l'erogazione del caffè ancora più semplice.
Achille Gaggia muore prematuramente, e la gestione dell'azienda passa al figlio Camillo e al socio in affari Armando Migliorini.
Il grande successo ottenuto dall'azienda porta alla decisione di trasferire la produzione in una sede più ampia con l'inserimento di nuove linee produttive per rispondere alle richieste mondiali in crescita: "Gaggia S.p.A." apre a Robecco sul Naviglio (Milano).
Il design e la ricerca dei materiali diventano sempre più importanti, e anche Gaggia avvia collaborazioni con designer, sperimentando linee ed abbinamenti. Il primo progetto di questo tipo è "Tel 70", creato con Giuseppe de Gotzen. Era disponibile in diversi colori, con telaio pressofuso in silumin (silicio e alluminio), scambiatore termico orizzontale e due scocche divise da un tubo di neon. Un'altra collaborazione con de Gotzen fu per "Modello 80" lanciata nel 1975.
Cresce la voglia di Gaggia di entrare nel quotidiano delle famiglie, portando in ambito domestico la tradizione dell’espresso del bar. Il primo modello ideato fu “Duo”, ma è con il lancio di “Baby Gaggia” che questo sogno diventa realtà. Ideata con il designer giapponese Makio Hasuike, fu la prima macchina espresso in assoluto a essere prodotta su larga scala. Con il suo speciale design compatto e la qualità del caffè prodotto, Baby Gaggia entrò subito nelle case e nei cuori degli italiani, diventando un must have!
Gli anni Ottanta: plastica, colori accesi e molteplici innovazioni estetiche. La duttilità della materia plastica consente di sperimentare forme e combinazioni colori innovative. Gaggia si concentra sempre di più sul nuovo business, studiando e lanciando nuovi prodotti: "Baby re-design", "Espresso", "Gran Gaggia", "Dandy" e "Fantastico", tutte per uso domestico. È chiaro l'obiettivo dell'azienda di diventare leader di questo nuovo mercato.
Gaggia presenta al mercato "Classic". Caratterizzata da una carrozzeria in acciaio inox e linee decise, questa macchina per uso domestico coniuga pienamente la lunga tradizione professionale di Gaggia a un design senza tempo. Da subito amata in tutto il mondo, è da sempre un best-seller simbolo di tradizione, affidabilità e qualità del marchio.
Tra il 1993 e il 1998, Gaggia si focalizza sullo sviluppo della gamma di prodotti e lavora con vari designer e architetti per creare nuovi modelli, tutti caratterizzati da un'estetica innovativa. Oltre alle macchine manuali "Paros" e "Carezza", Gaggia ideò la sua prima automatica, "Automatica Gaggia".
Quando la quota di maggioranza dell'azienda fu acquisita da Saeco, Gaggia ebbe la possibilità di perfezionare la sua proposta di macchine con un sistema compeltamente automatico. Lanciò così "Syncrony Digital", "Syncrony Logic", "Titanium" e "Platinum". La nuova era delle macchine per il caffè domestiche è iniziata: basta premere un pulsante e la macchina in modo completamente autonomo macina il caffè, lo pressa e lo eroga direttamente in tazza!
Il sito produttivo di Gaggia è spostato da Robecco Sul Naviglio (MI) a Gaggio Montano (Bologna), nella sede di Saeco International Group.
Un'altra era ha inizio: la quota di maggioranza di Gaggia viene ceduta a Royal Philips Electronics che, riconoscendo il potenziale dell'azienda, ha operato negli anni a seguire investimenti importanti sullo sviluppo del brand.
In occasione delle celebrazioni per il 75° anniversario dal deposito del primo brevetto di Achille Gaggia, il Gruppo rinnova la gamma prodotti e rilancia il brand, avendo come obiettivo quello di rafforzare la posizione competitiva di Gaggia nel mercato delle macchine espresso ad uso domestico. Si assiste ad un ritorno allo storico logo GAGGIA MILANO, che sottolinea il forte legame alla tradizione, ai valori aziendali e alla città natale, mentre per quanto riguarda la gamma, vengono lanciate negli anni diverse nuove linee che arricchiscono il portafoglio prodotti.
Lo sviluppo dell’identità digitale di Gaggia, con l’obiettivo di avere una comunicazione integrata, e rafforzare l’identità del brand. La “Gaggia family” di coffee lovers e aficionados inizia a prendere vita...
Gaggia rende omaggio alle sue radici e alla storia, prendendo ispirazione per nuovi progetti. Dopo importanti lanci di prodotti – la nuova Classic, la gamma Cadorna, la gamma Magenta, nuovi accessori professionali e le linee caffè – l’azienda presenta Gaggia Accademia sul mercato. Questa nuova macchina superautomatica è pensata per esperienze caffè su misura, come mai prima d’ora. Un nuovo universo per gli home barista del futuro.
Gaggia non si ferma. Nell’anno dell’85° anniversario del brevetto che cambiò la storia del caffè, il lancio di Classic EVO e della nuova serie di macchine manuali ESPRESSO. Autenticità, affidabilità, Truly Italian: questa è Gaggia.
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